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Le riabilitazioni
immediate fisse su impianti

Obiettivo e missione di ogni Odontoiatra è preservare quanto più a lungo possibile i denti naturali del Paziente: che si voglia o meno i nostri denti sono e rimangono la miglior condizione possibile.

In alcuni casi però le condizioni di salute dentale o parodontale (dell’osso e delle gengive) sono tali per cui sia impossibile o comunque non conveniente ostinarsi sulla strada della preservazione e occorra quindi pensare a soluzioni alternative. Una di queste soluzioni, quando non è solo un dente ad essere fortemente compromesso ma tutta una arcata, è quello che viene comunemente definito da noi Dentisti “una protesi totale a carico immediato”.

Previo un attento e scrupoloso studio del caso grazie a una radiografia che riproduce tridimensionalmente le arcate dentali (Cone Beam – Vedi il capitolo Radiologia Odontoiatrica) e la verifica che ne esistano le condizioni cliniche è infatti possibile effettuare un intervento in cui contestualmente alla rimozione di tutti gli elementi di un’arcata dentale (bonifica) si proceda con l’inserimento degli opportuni impianti (solitamente 4 o 6 a seconda che si tratti dell’arcata inferiore o superiore). Una volta inseriti gli impianti si rileva quindi immediatamente un’impronta dalla quale in Laboratorio verrà realizzata nel giro di 24 ore una protesi totale provvisoria che verrà fissata agli impianti in maniera assolutamente fissa. In questa situazione il paziente si viene così a trovare nel giro di poche ore in una nuova situazione estremamente confortevole e funzionale che gli consentirà di attendere senza particolare disturbi il dovuto tempo di guarigione mucosa e ossea (dai 3 ai 6 mesi) avvenuto il quale sarà possibile confezionare la protesi definitiva.

Contrariamente a quanto si possa pensare, un intervento di questo tipo è, a seguito della opportuna anestesia, assolutamente indolore. I disagi nelle ore e nei giorni successivi possono essere variabili a seconda di tante variabili ma nella maggior parte dei casi si presentano di lieve entità, anche grazie alla copertura antibiotica e antinfiammatoria che viene anticipatamente prescritta, e influisco sono in parte sulle normali attività quotidiane. Per la lunghezza dell’intervento spesso si sceglie di svolgere tali procedure in un regime di sedazione profonda (Vedi il capitolo Anestesia e sedazione): con la cura di un Medico Anestesista viene somministrato al Paziente un ansiolitico in grado di indurre uno stato di profonda sonnolenza pur permanendo sempre vegli. In questo modo sarà possibile affrontare la seduta nella massima tranquillità e rilassatezza con l’unico svantaggio di dover rimanere poi, per la restante parte della giornata, costretti al riposo.